LA BALLATA DEL CACCIATORE


La Torre - giugno 1979

Cantautore bisaccese

  Dario Cafazzo, in arte Dario D'arena, si presenta per la prima volta in veste di interprete ed autore di canzoni irpine dopo un lungo impegno di chitarrista melodico e classico nei migliori nights napoletani, capresi e ischitani.
  Recentemente ha ottenuto il Premio Rizzoli, a coronamento di una fatica non comune per la cura e l'attenzione rivolta a trasmettere il genere della Canzone Napoletana (e quella italiana) nelle forme migliori della tradizione canora.
  Figlio della nostra terra, che pur tra le amarezze presenti, è viva e suggestiva, Dario ha creato, riuscendovi in modo brillante e per la prima volta nel dopoguerra, una ballata della terra bisaccese, che avrà di sicuro il successo e il consenso dei giovani e dei non più giovani.
  Dopo uno studio attento rivolto alla migliore poesia (e musica) napoletana, da Raffaele Viviani a Salvatore di Giacomo, Dario ebbe un'affermazione personale con la canzone "Palomma 'e notte", che in una veste melodica di alto talento artistico abbiamo più volte avuto occasione di ascoltare "in diretta" dalla sua voce e con la sua chitarra nelle splendide notti bisaccesi. E' un insegnante elementare, ma sua eccezionalità di cantante e di artista va veduta soprattutto ora che si trova, appunto per i suoi studi, ad una svolta decisiva per il suo genere canoro, svolta che non è dovuta al caso, né a motivi di affari, ma è scoperta genuina indirizzata verso la ricerca di nuovi temi sociali che hanno anche il senso del ricreativo oltre a quello di un fenomeno unico nel suo genere.
  Sono sicuro che tutti apprezzeranno il suo prossimo disco "La Ballata del Cacciatore", di imminente pubblicazione, nel quale Dario si avvale della collaborazione di un altrettanto valente chitarrista bisaccese, Antonio Trivelli, che col suo estro aggiunge brio ed eleganza alla "ballata", curando in modo impeccabile gli arrangiamenti della melodia.
  La napoletanità di Roberto Murolo e di fausto Cigliano (ricorderete la loro proposta culturale con la Canzone di Anonimo del Seicento "Lu guarracino ca jeva pe' mmare") invidierà la impostazione e la serietà musicale di questa "proposta" nuova, ecologica ed essenzialmente espressiva di una situazione non conformista, di un autore di musica delle zone interne della Campania, se non dell'intero Mezzogiorno.
  Va detto inoltre che questa "ballata" che qui pubblichiamo non è quella di un musicista borghese o di un cacciatore, ma di un attento "cultore dialettale" delle cose più belle della nostra campagna bisaccese che ha ancora quelle meravigliose erbe e quelle piante e quegli uccelli che un mondo di meschine affermazioni vuole perduti per sempre.

IN BOCCA AL LUPO, DARIO!

Nicola Arminio