Cantautore bisaccese
Dario Cafazzo, in arte Dario D'arena,
si presenta per la prima volta in veste di interprete ed autore di canzoni
irpine dopo un lungo impegno di chitarrista melodico e classico nei migliori
nights napoletani, capresi e ischitani.
Recentemente ha ottenuto il Premio Rizzoli, a coronamento di una fatica
non comune per la cura e l'attenzione rivolta a trasmettere il genere della
Canzone Napoletana (e quella italiana) nelle forme migliori della tradizione
canora.
Figlio della nostra terra, che pur tra le amarezze presenti, è viva e
suggestiva, Dario ha creato, riuscendovi in modo brillante e per la prima volta
nel dopoguerra, una ballata della terra bisaccese, che avrà di sicuro il
successo e il consenso dei giovani e dei non più giovani.
Dopo uno studio attento rivolto alla migliore poesia (e musica)
napoletana, da Raffaele Viviani a Salvatore di Giacomo, Dario ebbe
un'affermazione personale con la canzone "Palomma 'e notte", che in una veste
melodica di alto talento artistico abbiamo più volte avuto occasione di
ascoltare "in diretta" dalla sua voce e con la sua chitarra nelle splendide
notti bisaccesi. E' un insegnante elementare, ma sua eccezionalità di cantante e
di artista va veduta soprattutto ora che si trova, appunto per i suoi studi, ad
una svolta decisiva per il suo genere canoro, svolta che non è dovuta al caso,
né a motivi di affari, ma è scoperta genuina indirizzata verso la ricerca di
nuovi temi sociali che hanno anche il senso del ricreativo oltre a quello di un
fenomeno unico nel suo genere.
Sono sicuro che tutti apprezzeranno il suo prossimo disco "La Ballata del
Cacciatore", di imminente pubblicazione, nel quale Dario si avvale della
collaborazione di un altrettanto valente chitarrista bisaccese, Antonio
Trivelli, che col suo estro aggiunge brio ed eleganza alla "ballata", curando in
modo impeccabile gli arrangiamenti della melodia.
La napoletanità di Roberto Murolo e di fausto Cigliano (ricorderete la
loro proposta culturale con la Canzone di Anonimo del Seicento "Lu guarracino ca
jeva pe' mmare") invidierà la impostazione e la serietà musicale di questa
"proposta" nuova, ecologica ed essenzialmente espressiva di una situazione non
conformista, di un autore di musica delle zone interne della Campania, se non
dell'intero Mezzogiorno.
Va detto inoltre che questa "ballata" che qui pubblichiamo non è quella
di un musicista borghese o di un cacciatore, ma di un attento "cultore
dialettale" delle cose più belle della nostra campagna bisaccese che ha ancora
quelle meravigliose erbe e quelle piante e quegli uccelli che un mondo di
meschine affermazioni vuole perduti per sempre.
IN BOCCA AL LUPO, DARIO!
Nicola Arminio
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