Bisaccia - Castello Ducale

30 agosto 2003

DARIO D’ARENA CANTAUTORE

Un esempio positivo di self-made man che da un habitat agreste, qual è Bisaccia in Irpinia, approda alle plaghe canore di Napoli superando le prevedibili dure difficoltà di un aleatorio trasferimento e, meraviglia, si afferma.
Alla base di questo suo successo c’è studio, ambizione legittima, sensibilità, ma soprattutto passione, materia prima che non s’improvvisa se non esiste già come scaturigine spontanea nel cuore della persona.

Cosa dire della sua arte? Si è riferito, ovviamente, ai cantanti attuali o recenti come Mario Merola e Sergio Bruni, Bruni in particolare del quale ha preso con assiduo studio l’arte di smorzare i toni delle locuzioni canore fino ad estenuarli in momenti di artistica commozione.
Ma c’è un altro merito da considerare: è cura costante del Nostro incastonare la canzone partenopea, gemma di arte autentica, nell’humus socioculturale della Napoli indimenticata di un tempo favoloso.
Apprezzare una canzone è occasione di godimento, ma scoprire di quale linfa essa si nutrì rende onore agli autori celebri e spesso poveri di quegli anni e testimonia, documenta la fresca autenticità di quelle ispirazioni canore destinate a durare perché francamente impareggiabili.

Chiudiamo con una nota di compiacimento: Dario D’Arena, segnalato anche come autore e compositore, si è esibito con la sua inseparabile chitarra al castello ducale, dove è stato applaudito dai suoi compaesani.

Onore a lui, ovviamente, ma anche ai Bisaccesi che hanno saputo riconoscere ed apprezzare i meriti di un concittadino.
E non sempre fu così.

Bisaccia, 30 agosto 2003

Marco Cecere

 

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