DARIO
D’ARENA CANTAUTORE
Un
esempio positivo di self-made man che da un habitat agreste, qual è
Bisaccia in Irpinia, approda alle plaghe canore di Napoli superando
le prevedibili dure difficoltà di un aleatorio trasferimento e,
meraviglia, si afferma.
Alla base di questo suo successo c’è studio, ambizione legittima,
sensibilità, ma soprattutto passione, materia prima che non
s’improvvisa se non esiste già come scaturigine spontanea nel cuore
della persona.
Cosa dire della sua arte? Si è riferito, ovviamente, ai cantanti
attuali o recenti come Mario Merola e Sergio Bruni, Bruni in
particolare del quale ha preso con assiduo studio l’arte di smorzare
i toni delle locuzioni canore fino ad estenuarli in momenti di
artistica commozione.
Ma c’è un altro merito da considerare: è cura costante del Nostro
incastonare la canzone partenopea, gemma di arte autentica,
nell’humus socioculturale della Napoli indimenticata di un tempo
favoloso.
Apprezzare una canzone è occasione di godimento, ma scoprire di
quale linfa essa si nutrì rende onore agli autori celebri e spesso
poveri di quegli anni e testimonia, documenta la fresca autenticità
di quelle ispirazioni canore destinate a durare perché francamente
impareggiabili.
Chiudiamo con una nota di compiacimento: Dario D’Arena, segnalato
anche come autore e compositore, si è esibito con la sua
inseparabile chitarra al castello ducale, dove è stato applaudito
dai suoi compaesani.
Onore a lui, ovviamente, ma anche ai Bisaccesi che hanno saputo
riconoscere ed apprezzare i meriti di un concittadino.
E non sempre fu così.
Bisaccia, 30 agosto 2003
Marco Cecere |