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       DARIO D'ARENA CANTA L'AMORE 
      Chitarra romulea 
      II poeta Raffaele de Novellis ci ha inviato questo articolo. Poeta, 
      bibliofilo, giornalista, de Noveltis chiude l'Antologia di Ettore de Mura 
      «Poeti napoletani dal '600 ad oggi», ed. Marotta. 
      Da qualche tempo collabora col nostro D'Arena, fornendogli validi testi 
      per le sue canzoni. 
      La Canzone Napoletana che affonda le sue radici nella notte dei tempi, 
      ha ancora motivi per sopravvivere? Sì, se nel crearla e nel cantarla vi è 
      spontaneità, senso artistico, pulizie ed amore. Ed è proprio l'amore il 
      denominatore comune di questo LP di Dario D'Arena; un amore 
      irraggiungibile ed inappagabile, in caleidoscopio cromatico, che con tinte 
      semplici e leggere rappresenta quasi un'autobiografia del Cantautore, che 
      si contenta del poco con SEMPLICITA, che è poi una delle qualità del 
      nostro D'Arena, un suo modo, un suo stile di vivere la vita. 
      Ma egli da buon Campano molto spesso di affida alla FATALITA; anche se 
      qualche dubbio lo assale e con serenità di, spirito si pone il dilemma: 
      CHISA. Ma poi, con decisione di uomo antico, filosoficamente decide dì 
      affidare alla chitarra i suoi pensieri e canta l'eterna melodia alla bella 
      innamorata dalla carnagione olivastra e digiacomianamente le dedica: 
      SERENATA A NA BRUNA. 
      Ma l'uomo napoletano a volte è anche un po' volubile, almeno in amore, ed 
      il cantore volge i suoi sguardi ad una popolana: 'A FRUTTAROLA, e per 
      starle vicino mangia tanta di quella frutta che gli procura il diabete, ed 
      egli si ammala, ma è un male passeggero e PE N'ORA 'E FREVA diventa febbre 
      d'amore, amore che col passare del tempo dà qualche pena, qualche 
      TURMIENTO, ed allora mette sotto accusa la donna, rimproverandola di aver 
      trascurato il suo ruolo naturale e con 'A COZZECA E 'O SARACO, esempio 
      calzante d'armonia marina, la invita a ritrovarsi. 
      Ma dopo tanto amore, tormenti e spasimi, il Cantautore sente il bisogno di 
      rifocillarsi, e non suoni prosaico se egli, per un istante volge la sua 
      attenzione ad un pezzo di pane ed a qualche pomodoro, uno spuntino alla 
      vecchia maniera e con 'O GUSTO D' 'E CCOSE riscopre ancora una volta 
      l'amore. 
      Ed è sempre l'amore la chiusa di questi canti, questa volta per la sua 
      città, dove il D'Arena ironizza e depreca la facile oleografia che da 
      sempre gli hanno appiccicato sulla sua pelle e su quella della sua Napoli, 
      ma egli ha ancora la forza di sussurrarle: NAPULE SI NA CANZONE. 
      Con questo modo insolito, abbiamo voluto presentarvi le dieci canzoni 
      comprese in questo 33 giri ed interpretate da Dario D'Arena. Nove di 
      questi dieci brani sono inediti. Infatti PE N'ORA 'E FREVA, versi e musica 
      di Dario D'Arena, è stata incisa da Mario Merola nel suo ultimo LP «'O RRE 
      D' 'A SCENEGGIATA» nonché inclusa nella colonna sonora del film «GUAPPARIA», 
      con Merola e Ida di Benedetto. 
      II lavoro discografico è stato edito dalla EMO - Ed. Musicali Oliva, ed è 
      stato inciso nei modernissimi studi della SAID Record, la stessa casa 
      discografica che qualche anno fa lanciò nel mondo l'ormai famosa «CHITARRA 
      VAGABONDA». 
      Oltre all'indubbia professionalità di Dario, sento di dovere di 
      sottolineare anche l'alta professionalità degli orchestrali che lo 
      accompagnano nel disco, tutti musicisti da Conservatorio. 
      Direttore d'orchestra il maestro Salvatore Idà, musicista e compositore, 
      che ha anche curato, da par suo, gli arrangiamenti di tutte le canzoni. 
       
      Tralasciando qualsiasi nota elogiativa per Dario D'Arena, uomo del nostro 
      tempo che caparbiamente canta ancora l'amore, vogliamo solo dire che 
      dall'ascolto di questo disco, viene fuori un discorso poetico-musicale 
      organico, scevro di manierismi o trovate accattivanti, basato solo su un 
      sentimento immortale: L'AMORE, ed è appunto in nome di quest'ultimo, ché 
      lo affidiamo a VOI, sperando che Dario possa essere ricambiato con lo 
      stesso sentimento. 
      Raffaele de Novellis  |