Produzione discografica

Napule, si' na canzone

Prime canzoni

Periodo
dialettale
irpino

Pe n'ora 'e freva

Napule,
si' na canzone

Antologia della
Canzone Napoletana

... segue ...

L'anno succesivo, 1984, cantavo al villaggio Valtur di Nicotera (CZ), sul mar Tirreno. Al termine del mio recital, in una splendida notte d'estate, in cui avevo presentato un'antologia della canzone napoletana, un amico comune mi presentò ad un signore che era tra il pubblico e che aveva chiesto di conoscermi. Era il Maestro Salvatore Idà di Palmi (RC), musicista, discografico, editore musicale, colui che ha pubblicato e lanciato con successo la famosissima canzone "Chitarra vagabonda". Compositore e strumentista eccezionale, mi chiese di scrivere alcune canzoni napoletane e di inciderle per la sua casa discografica, la SAID Record. Colsi in quella richiesta un attestato di stima per il mio stile canoro ed un apprezzamento per il D'Arena cantautore, avendo lui ascoltato nel corso della serata la mia "Pe n'ora 'e freva".
 
Nacque, così, il mio primo album, che dal titolo di una delle dieci canzoni che lo componevano, si chiamò "Napule, si' na canzone", i cui versi, da me musicati portano la firma del noto poeta napoletano Raffaele De Novellis, che firmò anche i versi di "O gusto d' 'e ccose", musicata da Salvatore Idà e di " 'A cozzeca e 'o saraco", musicata dal figlio Massimo Idà.
  Le altre sette canzoni portano la mia firma, sia per i versi che per le musiche:

  • "CHISA'", una canzone che esprime la speranza che qualcosa cambi nel futuro dei due innamorati;

  • "FATALITA'", la storia di un amore intensamente vissuto, tra passione ed innocenza e fatalmente finito, come spesso accade, quando è il destino a decidere anche per le cose più belle;

  • "SERENATA A NA BRUNA", una serenata d'altri tempi di digiacomiana memoria, in cui l'innamorato affida il suo messaggio d'amore alle quattro note della melodia con la speranza che esse raggiungano la sua bella bruna dormiente e si compia il miracolo d'amore;

  • "SEMPLICITA'", una canzone autobiografica in cui sottolineo l'importanza delle cose semplici alle quali sono particolarmente legato e che spesso possono costituire la felicità dell'uomo, per non sciupare quel poco che si ha col desiderio di ciò che non si ha;

  • "TURMIENTO", un esempio in versi e musica di come un uomo possa soffrire, in una lunga, interminabile notte insonne, tormentato, perseguitato dall'immagine incancellabile di una donna splendida, che sarebbe stato meglio non incontrare né conoscere mai e che ora cerca disperatamente di dimenticare per sempre;

  • " 'A FRUTTAIOLA", l'unica canzone umoristica di questo lavoro discografico, composta, tra l'altro, in poco più di un'ora, dopo aver visto una giovane e piacente fruttivendola nel mercatino rionale del quartiere in cui abito. Divenuta protagonista della mia canzone, la bella fruttaiola dalle forme prorompenti fa letteralmente perdere la testa ad un inebetito cliente che, per la quantità pantagruelica di frutta che quotidianamente compra e mangia in vario modo, fresca o conservata, si becca il diabete. La terapia, a sorpresa, è suggerita dallo stesso malcapitato nel finale della canzone;

  • "PE N'ORA 'E FREVA", un misto di passione e di desiderio nati a prima vista, di cui già ho largamente esposto, chiude questo Album, frutto di circa tre mesi di lavoro e di registrazioni

Al riguardo devo segnalare che questo lavoro fu recensito sul settimanale "TUTTANAPOLI" diretto da Geo Nocchetti, attuale giornalista ed inviato speciale della RAI-TV, con un articolo a firma di Flavio Fierro, figlio del famosissimo Aurelio Fierro, allora bravo giornalista ed ora affermato cantante, a perpetuare la gloriosa tradizione di casa Fierro, nonché autore di un interessante e godibile libro di recente pubblicazione, di cui, molto simpaticamente mi ha fatto omaggio, che porta per titolo "Io ho respirato... il Festival di Napoli".

  Devo anche ricordare che "Napule, si' na canzone" fu sigla della fortunata trasmissione radiofonica "Dove vai, Napoli?" condotta per circa un decennio da Raffaele De Novellis ai microfoni della prestigiosa emittente napoletana Radio Antenna Capri, di cui fui più volte ospite con la mia chitarra.
  Un'ultima precisazione: quella di cantautore, con tanto di orchestra alle spalle fu un'esperienza bellissima e indimenticabile, soprattutto se penso che gli orchestrali che mi accompagnavano erano tutti diplomati al Conservatorio di Vibo Valentia e che gli arrangiamenti e la direzione d'orchestra erano di Massimo Idà (ex marito di Francesca Alotta), in seguito direttore d'orchestra al 41° Festival di Sanremo del 1991 con la canzone "Caramba", cantata da Stefania La Fauci.